La via del tè.

Quante regole ci sono nella cerimonia del tè? Tantissime! L’ordine dei
movimenti di ogni gesto, la scelta degli oggetti e la loro posizione, i
fiori adatti a ogni stagione, il momento adatto per porre le domande ...
Seguiamo queste regole sperando di percepire la sincera ospitalità e la
spiritualità che riuscivano a trasmettere i vecchi maestri.
La devozione alla disciplina somiglia a quella alle regole della natura,
solo seguendole e ascoltandole possiamo sentire la loro unione e percepire
che anche noi siamo parte di essa.
L’epoca del grande maestro Senno Rikyu che ha codificato la cerimonia del
tè era quella della guerra civile in seguito alla quale il Giappone è stato
unificato per la prima volta nella storia. In quell’epoca travagliata nel
momento dell’incontro per offrire e ricevere una tazza di tè ai partecipanti
occorreva sempre il pensiero: questa è l’ultima volta che c’incontriamo?
L’ospitalità era concepita spiritualmente e per essere espressa in modo
completo era richiesta una particolare attenzione all’armonia, al rispetto,
alla pulizia e alla tranquillità.
Per porre fine a questa epoca di sconvolgimenti e guerre civili la società
aveva bisogno di un nuovo asse morale. La via del tè di Senno Rikyu, attraverso
la nuova filosofia del “Wabicha- tè umile”, divenne quasi culto per i sui
discepoli e influenzò i grandi feudatari che fondarono il nuovo Giappone.
Dopo quattrocento anni, nonostante lo stile di vita nel Giappone moderno
sia molto cambiato, sono ancora in molti a praticare la cerimonia del tè.
Forse perché questa disciplina insegna valori importanti e offre la possibilità
di conoscere la cultura tradizionale. Studiando la cerimonia del tè infatti
impariamo ad apprezzare varie arti come l’artigianato di ceramiche, lacche,
bambù, legno, ferro e tessuti; la letteratura antica nelle parole e poesie
delle calligrafie; a riconoscere i fiori selvatici; a muoverci con grazia
indossando il kimono; a conoscere l’architettura di edifici e giardini
tradizionali…
Nella mia casa si tengono lezioni di cerimonia del tè della scuola Omotesenke,
una delle famiglie discendenti da Senno Rikyu, dove si mantiene e insegna
la tradizione da quindici generazioni.
I miei allievi si iscrivono alla scuola e per ogni livello di apprendimento
ottengono una licenza denominata “kyojo”. La mia speranza è però che non
studino per conseguire un attestato ma per approfondire la disciplina di
Senno Rikyu, e per camminare insieme nella via del tè.
Sugiyama Soya (Yasuko Sugiyama)